Ciao! Oggi di domenica.. stai a vedere però che un po’ di inefficienza questa volta ci torna bene. Più sotto parliamo infatti dell’editoriale di Cassese uscito oggi - domenica 4 maggio. Mancano esattamente 30 giorni al nostro primo Summit internazionale di tre giorni a l’Aquila. Abbiamo ancora qualche “asso nella manica” che sveleremo nelle prossime settimane ma intanto abbiamo messo insieme una lineup davvero straordinaria e ne siamo super orgogliosi. Ci si registra clicca sull’immagine qui sotto.
Dal perché al come
Un 10% in più di PIL se le leggi degli ultimi 30 anni fossero state chiare. Sabino Cassese - giurista, professore, editorialista etc etc - apre cosi il suo editoriale di oggi sul Corriere della Sera. Il prosieguo un po’ mi ha fatto rosicare perché in parte è una cosa che pensavo di fare da tempo, ma come sappiamo le idee contano niente rispetto all’execution. Il numero infatti arriva da un ricerca di Politecnico e Istituto Einaudi per l’Economia e la Finanza che hanno misurato la qualità della scrittura delle leggi e ne hanno stimato gli effetti economici, la lunghezza delle frasi delle leggi, il numero delle parole, il numero di gerundi, il numero degli aggettivi dimostrativi, le citazioni di altre leggi, e altri indicatori di complessità, mostrando che ambiguità e incertezza delle leggi diminuiscono la crescita economica.
Come FutureProofSociety abbiamo lanciato da qualche tempo la campagna Open4business, sfidando - in senso positivo - il Governo a voler davvero fare del nostro, un Paese aperto al futuro e alla crescita economica. Come? Con la versione, leggera, niente di stratosferico, del DOGE ammeregano. Non serve licenziare nessuno con una mail di tre righe. Basta ascoltare una base di imprenditori, esperti, rappresentanti di interesse e valutare l’ovvio: cioè che una legge scritta 30, 40, 50 anni fa non potrà mai conciliarsi con l’andamento dei modelli di business dell’oggi.
Ne ho parlato nel mio podcast. Si trova qui. Continuo con il mio urlare in una stanza vuota e dico con forza - specie a investitori e startupper - o fate lobbying come si deve o abbiate la decenza di non lamentarvi poi del contesto intorno a voi.
Martedi a Roma presentiamo il primo paper di FPS nel quale analizziamo un indice di propensione e fiducia al cambiamento da parte di una ventina di CEO. In tanti tra chi abbiamo contattato si è nascosto, ha preferito non esserci dal momento che i temi del questionario erano temi con cui si espongono direttamente con la politica, per evitare di far passare messaggi a [loro] cari da altri canali, non direttamente da [loro] presidiati e gestiti…
Tutto bene e tutto legittimo (anche se è un indice quantitativo..), ma il risultato di imprenditori che si nascondono sono imprenditori che fronteggiano leggi scritte coi piedi e non necessariamente per volontà esplicita del legislatore. Il risultato di imprenditori che fanno lobby nel segreto dei corridoi parlamentari è che questi - specie quelli innovativi - vedranno le loro istanze tragicamente ignorate. Sempre Cassese, riportando i numeri dell’Osservatorio della legislazione della Camera dei Deputati ricorda che il potere legislativo si è in larga misura spostato sul governo perché il 39 per cento delle leggi è costituito da decreti legge convertiti in leggi e questa percentuale sale al 60 per cento se si considera non il numero delle leggi, ma il numero delle parole contenute nelle leggi.
Il mix di comunicazione e politica è fatto di picchi di attenzione, di decretazione di urgenza sempre piu spesso fatta su emotività o per il bisogno di fare check sulla lista delle cose che erano da fare. Tutto questo in un contesto che ha come sfondo permanente e grigio la totale assenza di un margine di investimento finanziario. Quindi si cercano misure a costo zero o poco costose, e una cosa grande da sventolare. (sto parlando di te, cuneo fiscale che sono 20 anni che ne sentiamo parlare ma ogni volta è un mini colpetto di cesello).
E quindi?
Questa è una domanda che ricevo spesso, sovente con messaggi privati qui, su Instagram o Whatsapp, da lettori e lettrici di questa newsletter. In parte sono in imbarazzo perchè chiusa la brevissima parentesi politica, mi verrebbe da dire che non sta più a me fare qualcosa nel concreto. La realtà però credo che sia sfumata e diversa. FPS è, e sarà sempre di più, uno spazio per grandi idee, per fare quello che la politica non può fare perché non ha alcun incentivo in quella direzione:
pensare sul lungo periodo
abbracciare la complessità
cambiare gli incentivi sistematici attraverso l’innovazione - soprattutto tecnologica - del coinvolgimento democratico. Anche di questo, parleremo a l’Aquila.
Avanti tutta!
A