Ciao! Settimana da montagne russe su ogni fronte. La felicità di aver lanciato ufficialmente il nostro evento a L’Aquila è enorme. Qui sotto il bottone per iscrivervi all’evento.
Perchè farlo? Provo a mettere qui almeno 3 motivi:
Rompere la solitudine delle nostre generazioni conoscendo altre anime divergenti che in questo Paese voglio creare del cambiamento dentro e fuori le loro realtà aziendali.
Ascoltare interventi non comuni in Italia: da Anne Applebaum a Vaclav Smil, non passano cosi spesso e di certo non tutti insieme. Non a l’Aquila che è un posto stupendo.
Prepararsi a cambiare il mondo nel quale viviamo. Conoscerlo non basta più, dal perchè è il tempo del come.
Quest’ultima frase non è mia, me l’ha suggerita ChatGPT quando stamattina gli ho chiesto di aiutarmi a spiegare cosa fa FutureProofSociety in poche parole.
Che dire, Grazie Sam Altman. Non male sto giochino che hai messo su chiamato OpenAi (a proposito, ci sarà anche uno dei grandi capi EMEA di OpenAi al nostro evento).
Per provare a spiegare ancora meglio cosa facciamo e per dare un po’ di sfogo alla mia urgenza comunicativa (ma anche complicarmi un po’ la vita) ho lanciato finalmente il mio podcast settimanale che però registro quasi quotidianamente. Una sorta di diario delle riflessioni del giorno che esce ogni mercoledi. Si chiama BigTime e si ascolta qui.
It’s all greek to me
Noi diciamo “per me è arabo”. In inglese si dice “it’s all greek to me”. Renzo dice a don Abbondio Che vuol che io sappia del suo latinorum. Immagino sia stata questa l’idea nei giorni scorsi di Trump e del suo team quando hanno pubblicato questa complicata espressione matematica piena di lettere greche che però è tutto tranne ciò che dice di essere e la tabella che risulta è tutto tranne ciò che avrebbe dovuto essere.
Viviamo tempi straordinari perchè oscilliamo dal non comprendere cosa sia la realtà e cosa la finzione a momenti di straordinaria semplicità. Qualche settimana fa in questa newsletter parlavamo della rilevanza dell’incertezza. Peggio ancora (forse) delle minacce dei dazi era l’incertezza di questi.
D’altra parte scopriamo che si sta facendo largo anche una crescente chiarezza che - come scrive Jp Morgan - there will be blood. Il rischio di repliche da parte di alcuni Stati, l’ulteriore disruption nelle catene di approvvigionamento globale, la contrazione dei consumi sono futuri sempre meno incerti davanti a noi.
Guardando il video di Trump che annunciava i dazi mi sono sentito impotente inizialmente. Avevo pochissimi appigli per capire cosa stesse succedendo. Che l’Europa avesse dazi per il 40% di media sui prodotti US mi sembrava assurdo, ma non capivo quindi cosa stavo vedendo.
La risposta è che stavo vedendo il Presidente degli Stati Uniti mentre mentiva al mondo intero con una faccia di bronzo sfrontata.
Nessun bisogno di AI.
Nessun bisogno di social brutti e cattivi.
La più tradizionale delle conferenze stampa.
Una tabella su supporto cartaceo.
Le più plateali bugie.
Oggi scrive l’Economist che se non siete riusciti a identificare gli Stati Uniti mentre venivano depradati e saccheggiati da nazioni vicine e lontane” o a cui viene crudelmente negata una “svolta alla prosperità”, allora congratulazioni: avete una presa più salda sulla realtà del presidente degli Stati Uniti. Qualche giorno fa l’investitore Paul Graham ha ripreso un suo “vecchio” tweet di febbraio in cui diceva
In pochi minuti, abbiamo visto il mondo passare da un ordine dominato da una forza capace di creare il commercio internazionale come lo abbiamo conosciuto dal dopoguerra in poi, a un mondo protezionistico, chiuso, pre-novecentesco quasi. Scrive sempre l’Economist di questa settimana, prendere il trade deficit, dividerlo per due e farlo diventare un dazio è come tassare qualcuno sulla base del numero di vocali che hai il nome. Completamente a caso!!
E ora? La risposta più giusta forse è chissà! abbiamo però alcuni segnali e altre fonti di speranza - nella follia.
La cosa buona di un matto potente con la faccia di bronzo è che si rimangia tutto quello che dice poco prima. Capace di dirci fra poco che li toglie perchè avrà ottenuto grandi deal in cambio e quindi missione raggiunta
Ci sono i primi distinguo fra i repubblicani, Ted Cruz in primis. I dazi sono tasse e gli americani - anche i piu matti che pensano che sia una tassa che pagano i governi stranieri - se ne accorgeranno presto.
I sondaggi dicono che gli americani non approvano i dazi. Non li capiscono e non liapprovano. E per uno che è solo ossessionato dal vincere e piacere, questa cosa può avere un peso. Eccome se può averlo
Da ultimo, l’Europa sta dimostrando di essere l’adulto nella stanza. Il mondo, in un certo sta facendo l’adulto nella stanza. Anche la Cina. Potremmo avere il tempo di fare le cose che scrive Blanchard qui sopra o forse no. Staremo a vedere.
Avanti tutta!
(ma reggendosi forte)
A




Sempre un piacere vedere l'energia che esprime il Nostro Alessandro Tommasi nel mettere in atto le sue idee! Chapeau!
Ma un immagine strana mi fa il Trump si comporta un po' come Putin mente al popolo sulla realtà dei fatti? Esempio situazione Groenlandia/Canada/Panama x Usa
Ucraina/Georgia/Cecenia x Russia
Mo i Dazi sono un bene x l'America questo è un giocatore di poker che prima o poi avrà un avversario di abilità superiore alla sua