Ciao! Questa mail del venerdì arriva di lunedì, ma non è in ritardo. Ho scelto di mandarla oggi perché sapevo che sarebbe stato un weekend importante e non ha tradito le attese!
Questa newsletter è dedicata a una lettrice tra di voi, un po’ speciale perchè anche giornalista che sabato a pranzo ha moderato il panel de Linkiesta con Giorgio Gori (per cui ho coniato il nuovo motto solo cuori per Giorgio Gori #sapevatelo), Ivan Scalfarotto (con il quale sul palco de Linkiesta non riusciamo ad andare d’accordissimo ogni volta) e Luigi Marattin.
Lidia mi ha chiesto conto di una cosa che ho scritto in questa newsletter tempo fa e non le ho dato una vera risposta. Completa come avrei voluto quantomeno. In generale ho fatto abbastanza schifo in quel panel. Mi scuso e provo a rimediare.
Imparare a non fare?
Qualche giorno fa ho scritto in questa newsletter che la politica mi ha insegnato a non fare. Che a volte non è il caso di giocare in prima fila. È vero. Questa cosa è allo stesso tempo un buon insegnamento e il peggior insegnamento possibile.
lato positivo: sono troppo spesso impulsivo e ottimista. Sempre pronto a partire lancia in resta per una nuova missione. Tanto più la missione è impossibile tanto più mi vien voglia di partire. Non è sempre una buona idea. Imparare che non è il tuo momento, che non è il momento di partire, è una cosa buona. Un po’ di riflessione ogni tanto è cosa utile.
lato negativo: è un attimo che quanto sopra diventa “vai avanti te che a me scappa da ridere” come mi diceva sempre una mia capa quando lavoravo per lei :-)
Temo che la politica, da cui ieri con il mio ultimo intervento mi prendo una lunga pausa, mi stesse trascinando verso il lato negativo e lo fa perché gli incentivi sono troppo forti in quel senso. Uno su tutti? Il problema della politica italiana è che gerontocratica nel suo essere, anche quando l’età anagrafica (pochi casi) non è cosi alta numericamente ma lo è nel modo di fare le cose.
Ieri, nel mio intervento che sarà disponibile sui miei social nelle prossime ore, ho ricordato una cosa che la mia mamma aveva appesa sul frigorifero di casa:
i bambini imparano ciò che vivono
Se i giovani vedono che vincono gli schemi in cui non c’è accountability sulle parole, che vincono le cattiverie, i giochini, gli ego, la non preparazione, come pensate che si comporteranno nel presente e nel futuro????
Un giovane ragazzo mi ha avvicinato dicendosi entusiasta del cambiamento che sta attraversando Azione con la scelta di Giulia Pastorella di candidarsi alla segreteria (scelta giustissima e per cui le faccio i miei migliori auguri e complimenti per il coraggio). Lo stesso ragazzo 6 mesi fa mi aveva dato dell’eretico per aver detto che fare i banchetti non era utile. Lo stesso gruppo mi aveva detto, nel nostro ufficio di NOS, che non avrebbero sostenuto la nostra candidatura perché non eravamo organici agli schemi di partito, nonostante fossimo ciò che ci voleva in quell’area... Ora era entusiasta del contrasto. Mi sono permesso di dire a questo ragazzo solo una cosa,
Eri entusiasta prima. Sei entusiasta ora. Dimmi tu a quale entusiasmo devo credere, e io lo farò. Ma non può essere sempre cosi.
Ecco io trovo questa cosa respingente della politica e una grande colpa delle generazioni precedenti. Le generazioni precedenti servono, ma hanno una duplica responsabilità:
mettere la loro esperienza al servizio e in condivisione
mordersi la lingua quando vorrebbero dire “si fa cosi” e invece chiedere più spesso “tu come la faresti?”. Non solo ai più giovani, ma a chiunque voglia partecipare con idee nuove.
Luigi Marattin in apertura del suo intervento ieri ha ricordato come ci siamo conosciuti, ha ricordato che mi ero presentato al nostro appuntamento con delle slide che avevo realizzato per l’occasione (di fatto) chiamando uno spontaneo applauso della sala nel ricordare che allora (e quindi di nuovo ieri) “si è sentito in dovere di spiegarmi che la politica non funziona cosi”. Chissà!
Come dissi in quel primo appuntamento, magari “funziona cosi”, qualunque sia l’interpretazione che voi volete dare a questa frase, perché noi scegliamo di soccombere alla sua inefficienza e mancanza di accountability. Perché decidiamo che la politica non debba essere un viaggio in cui ci si scrive prima cosa si vuole fare e poi si verifica l’effettiva realizzazione.
Queste qui sotto sono le slide che realizzai per quell’incontro. Come vedete, le finii una domenica di giugno. A 14 giorni dalla sconfitta delle europee. Non ci sono andato cosi lontano dai, (a parte la imprevedibile sterzata di Renzi che qualche giorno dopo annunciò l’ingresso nel campolargo).
Forse non è proprio così detto che debba “non funzionare cosi”. Ad ogni modo, non è più affar mio per ora. Ieri è nato un comitato che guiderà i lavori in questa prima fase, alcune agenzie hanno riportato la mia presenza ma è un errore, non è cosi. Non ci sarò. Ci saranno alcuni esponenti di NOS che sono cresciuti moltissimo negli ultimi mesi e che sono certo faranno un grandissimo lavoro in continuità con quanto abbiamo fatto in questi primi 14 mesi di vita, per continuare a sconquassare un po’ le cose e sfidare lo status quo, supportando la nascita di questo nuovo soggetto libdem in cui continuo comunque a credere molto. Sempre Luigi ha detto un’altra cosa nel suo intervento, su cui questa volta concordo: “il pulsante della passione (politica) non si accende e si spegne cosi facilmente”.
Quindi Lidia, trova tu la risposta che preferisci alla tua domanda… forse non sono riuscito a risponderti neppure questa volta! Sorry
Futuro
Mercoledi Olivia, Giacomo ed io saremo dal notaio per costituire la nuova società che sarà il focus della mia attività per i prossimi anni. Questa newsletter riprenderà la sua natura primaria, quella di quando è nata in Will nel 2020 (avevo anche pensato di allegare tutte le mail settimanali al mio libro ma poi.. mi sono dimenticato!!).
Leadership, visione e capacità di emozionarsi ed ispirarsi tenendo il naso all’insu e le orecchie dritte a ogni stimolo.
Avanti tutta!
A
Stai facendo quello che hai sempre detto e senz’altro vuoi, magari non fortemente. Si dice che quando si chiude una porta, si apre un portone. È quello che ti auguro e che tu perseguirai con la tenacia che ti
distingue. Ciao da Agnese