Ciao! Si potrebbe pensare che dopo uno stop di quasi un mese, questa newsletter fosse pronta da tempo. Scritta, letta, riletta, rivista. Nein. Ovviamente, preso dalle mille cose, la sto scrivendo in diretta la mattina del 19 gennaio.
Per la prima newsletter dell’anno, però, vorrei tornare un po’ alle origini, cioè alla leadership perché questa è solo uno strumento per raggiungere degli obiettivi. Cioè, tocca fare delle cose, chi se la sente, chi sente di aver qualcosa da dare per contribuire, si fa carico di guidare le operazioni e portarci a destinazione. Dovrebbe essere tutto qui, piuttosto semplice in realtà. Ovviamente non lo è.
Volendo provare a semplificare, non è cosi semplice come potrebbe essere perchè in mezzo ci si mette l’ego, il tornaconto personale, delle leadership ma anche della base.
Non ti licenziano mai da sopra, ma da intorno e da sotto
Questa frase me la regalò un amico e pubblicitario, amministratore delegato di uno dei principali centri media in Italia. E’ molto vera e dimostra che il potere di dirottare un gruppo di lavoro dalla direzione, è ovunque.
Cosa stiamo facendo?
Questa semplice domanda credo che possa essere un costante controllo del perché e del come si sta facendo qualcosa. Due esempi. Uno remoto e uno di questa settimana. E uno stimolo, che arriva da questa settimana.
2014. Facevo il consulente. Un cliente veniva costantemente bombardato di brutte notizie, di rotture di scatole. Non c’era mai un giorno buono. Poi un giorno il Sindaco di una importante città decide di aprire una consultazione. Detto fra noi, era una cosa inutile, non avrebbe avuto impatto immediato o positivo, però era uno spiraglio. Una opportunità. Saltai dalla sedia. Scrissi al cliente, agli avvocati etc. Preparai la prima bozza di risposta di partecipazione alla consultazione. La inviai al gruppo in copia nella mail. Nacque uno scambio infinito, con talmente tante revisioni - specie dei legali - che alla fine il documento che poteva essere morbido e il primo scambio civile, divenne un cannoneggiamento nostro. Stavo per inviare alla mail indicata per partecipare alla consultazione quando mi fermai e mi chiesi: “ma come siamo arrivati qui? Ma perché questo documento ha questo tono?” L’operazione stava riuscendo ma il paziente sarebbe morto, per paragrafare un antico detto. Non c’era stata mala intenzione di nessuno ma la scarsa guida ci aveva dirottato.
Martedi. Traffico tra Milano e Lissone (Brianza). Pioggia. Ennesimo comunicato stampa, botta e risposta di agenzie tra politici che potrebbero scriversi su whatsapp. Perdo la brocca, mi arrabbio. E poi, ripresa un po’ di serenità, mi chiedo: “ma tutto questo, per chi lo stiamo facendo?” Che senso ha? Dove sta l’ossessione “per il cliente” che in questo caso sarebbe il corpo elettorale? O forse la leadership alimenta se stessa in una danza tutta autoreferenziale?
Come spesso mi capita sono quindi tornato alla base, a cose che conosco, che posso rileggere sperando che mi facciano da nuovo trampolino per nuovi pensieri. Sono tornato sugli Amazon Principles. Ve li lascio qui sotto in versione google translate per facilitare la comprensione a tutti.
Quando arriverete alla fine della lettura, chiedetevi: ma perché mai questo stile di leadership non esiste in politica? Perché il potere inteso come uno sopra l’altro per il mero desiderio di farlo, corrompe l’idea della valorizzazione delle competenze verso un obiettivo?
Perché manca completamente l’ossessione per il cliente, inteso come elettorato? Se la politica fosse un’azienda, dovrebbe spiegare perché la quota di mercato alle elezioni europee del 1979 era oltre 85% (dato di affluenza) e oggi è intorno al 50% (affluenza che possiamo aspettarci più o meno). Come si puo spiegare questa cosa se non con il fatto che la politica in quasi ogni sua espressione (congressi noiosi e mal organizzati, programmi tv inascoltabili, scarse competenze etc) si è resa respingente?
Non è un discorso di antipolitica. E’ una lettera di amore alla politica la mia. E in questa lettera, per amore, mi chiedo come si possano lasciare andare cosi le cose. E sempre per amore dico, io mi impegno.
Avanti tutta!
A
Ossessione per il cliente
I leader iniziano con il cliente e lavorano a ritroso. Lavorano vigorosamente per guadagnare e mantenere la fiducia dei clienti. Sebbene i leader prestino attenzione ai concorrenti, sono ossessionati dai clienti.
Proprietà
I leader sono proprietari. Pensano a lungo termine e non sacrificano il valore a lungo termine per risultati a breve termine. Agiscono per conto dell'intera azienda, oltre al semplice team. Non dicono mai “non è il mio lavoro”.
Inventare e semplificare
I leader si aspettano e richiedono innovazione e invenzione dai loro team e trovano sempre modi per semplificare. Sono consapevoli esternamente, cercano nuove idee ovunque e non sono limitati dal “non inventato qui”. Mentre facciamo cose nuove, accettiamo di poter essere fraintesi per lunghi periodi di tempo.
Hanno ragione, molto
I leader hanno molto ragione. Hanno un forte giudizio e un buon istinto. Cercano prospettive diverse e lavorano per smentire le loro convinzioni.
Impara e sii curioso
I leader non finiscono mai di imparare e cercano sempre di migliorare se stessi. Sono curiosi di nuove possibilità e agiscono per esplorarle.
Assumi e sviluppa i migliori
I leader alzano il livello delle prestazioni con ogni assunzione e promozione. Riconoscono i talenti eccezionali e li fanno crescere volentieri all'interno dell'organizzazione. I leader sviluppano leader e prendono sul serio il loro ruolo nel istruire gli altri. Lavoriamo per conto delle nostre persone per inventare meccanismi di sviluppo come la Career Choice.
Insistere sugli standard più elevati
I leader hanno standard incessantemente elevati: molte persone potrebbero pensare che questi standard siano irragionevolmente elevati. I leader alzano continuamente il livello e spingono i loro team a fornire prodotti, servizi e processi di alta qualità. I leader garantiscono che i difetti non vengano trasmessi in linea e che i problemi vengano risolti in modo che rimangano risolti.
Pensare in grande
Pensare in piccolo è una profezia che si autoavvera. I leader creano e comunicano una direzione audace che ispira risultati. Pensano in modo diverso e cercano dietro ogni angolo modi per servire i clienti.
Inclinazione ad agire
La velocità conta negli affari. Molte decisioni e azioni sono reversibili e non necessitano di studi approfonditi. Apprezziamo l'assunzione di rischi calcolati.
Frugalità
Ottieni di più con meno. I vincoli generano intraprendenza, autosufficienza e invenzione. Non sono previsti punti aggiuntivi per l'aumento dell'organico, delle dimensioni del budget o delle spese fisse.
Guadagna fiducia
I leader ascoltano attentamente, parlano apertamente e trattano gli altri con rispetto. Sono apertamente autocritici, anche quando farlo è imbarazzante o imbarazzante. I leader non credono che l'odore del loro corpo o quello della loro squadra sappia di profumo. Mettono a confronto se stessi e i loro team con i migliori.
Immergiti in profondità
I leader operano a tutti i livelli, rimangono connessi ai dettagli, effettuano audit frequentemente e sono scettici quando i parametri e gli aneddoti differiscono. Nessun compito è al di sotto di loro.
Avere spina dorsale; Non essere d'accordo e impegnarsi
I leader sono obbligati a contestare rispettosamente le decisioni quando non sono d’accordo, anche quando farlo è scomodo o estenuante. I leader hanno convinzione e sono tenaci. Non scendono a compromessi per il bene della coesione sociale. Una volta presa una decisione, si impegnano completamente.
Fornire risultati
I leader si concentrano sugli input chiave per la propria attività e li forniscono con la giusta qualità e in modo tempestivo. Nonostante gli insuccessi, sono all’altezza della situazione e non si accontentano mai.
Sforzati di essere il miglior datore di lavoro della Terra
I leader lavorano ogni giorno per creare un ambiente di lavoro più sicuro, più produttivo, più performante, più diversificato e più giusto. Dirigono con empatia, si divertono sul lavoro e rendono facile il divertimento degli altri. I leader si chiedono: i miei colleghi stanno crescendo? Hanno potere? Sono pronti per quello che verrà dopo? I leader hanno una visione e un impegno per il successo personale dei propri dipendenti, sia in Amazon che altrove.
Il successo e la scalabilità comportano un’ampia responsabilità
Abbiamo iniziato in un garage, ma non siamo più lì. Siamo grandi, abbiamo un impatto sul mondo e siamo lontani dall’essere perfetti. Dobbiamo essere umili e attenti anche agli effetti secondari delle nostre azioni. Le nostre comunità locali, il pianeta e le generazioni future hanno bisogno che miglioriamo ogni giorno. Dobbiamo iniziare ogni giorno con la determinazione di fare meglio, fare meglio ed essere migliori per i nostri clienti, i nostri dipendenti, i nostri partner e il mondo in generale. E dobbiamo concludere ogni giornata sapendo che domani potremo fare ancora di più. I leader creano più di quanto consumano e lasciano sempre le cose meglio di come le hanno trovate.
Ciao Alessandro, quale pensiero sparso.
Come te ho il desiderio di vedere un’Italia guidata da persone competenti e consapevoli delle responsabilità che portano sulle spalle, ma a differenza tua più passa il tempo e più nutro meno speranze.
La politica di oggi è respingente perché se nessuno la segue, nessuno la contesta, proprio come avviene oggi.
Chi la contesta, inoltre, non ha concretezza né soluzioni reali, e forse gli è anche più comodo così.
Lo Stato è un’azienda gestita da persone non competenti, persone che non possono essere effettivamente valutate per il proprio operato, ma che possono godere di benefit non comuni.
Ospedali definiti “aziende ospedaliere”, ma gestiti all’opposto di come dovrebbe avvenire per una vera azienda, con personale di soccorso tenuto paradossalmente allo strenuo delle sue energie fisiche e psicologiche.
Un sistema economico lasciato andare alla deriva con decreti ed azioni temporanee, ma senza un vero aggiornamento al 2024.
La meritocrazia che per decenni è stata invocata ad alta voce, oggi sembra essere il veleno del popolo.
La domanda quindi è: oggi dove possiamo andare? Ma soprattutto, vogliamo veramente andare?
Simone