Ego, futuro e notti insonni
Distogliamo la sguardo ogni tanto dal centro della nostra attenzione quotidiana per trovare nuovi stimoli
Ciao, ben arrivati e grazie
Anzitutto credo valga la pena condividere un mio sincero e profondo senso di gratitudine a te che stai leggendo questa mail perché sei tra coloro che vengono chiamati pionieri di un nuovo prodotto. Grazie davvero. Un assegno in bianco di fiducia è cosa rara, proverò a meritarmelo.
Nel 2016 mi sono unito al team di Airbnb Italia. All’epoca il fondatore e CEO, Brian, scriveva una mail ogni domenica al team per condividere cose che lo avevano colpito e fatto pensare durante la settimana. Cose che non erano necessariamente collegate al business.
Adoravo quelle mail. Cosi per quasi due anni abbondanti ho scritto ogni venerdì una mail al team di Will, la società che ho fondato nel 2020 e venduto nel 2022.
Vorrei ripartire da quell’abitudine e fare di questo posto, un momento di condivisione come quando chi ci cammina affianco ci indica qualcosa più in alto costringendoci ad alzare il naso all’insù.
Dopo i dovuti (ma sinceri) ringraziamenti, parliamo di cosa è e sarà questa newsletter. Anzitutto sarà un esercizio di condivisione e dialogo. Non vuole, non può essere, e quindi auspicabilmente non sarà, un esercizio di comunicazione unilaterale. Deve necessariamente diventare un dialogo.
A Peter Drucker è attribuita l’espressione “Dimmi cosa è importante per te e potrei crederti. Mostrami i movimenti del tuo conto corrente ed il tuo calendario e ti dico che cosa veramente valuti di più”. L’idea è che spesso fra ciò che diciamo di valorizzare e ciò che poi prioritarizziamo c’è una bella differenza.
Non credo sia una cosa da biasimare tout court, ma certamente qualcosa di cui prendere atto.
Partiamo allora da una domanda semplice: cosa non ti fa dormire la notte?
Abbiamo fatto questa domanda con Will in giro per l’Italia a chi partecipava ai nostri incontri del Will Meets Tour un esercizio straordinario, senza panel o speaker, ma tanta voglia di partecipare e confrontarci che ci ha portato in giro per l’Italia, alternando grandi città ad aree interne.
E’ una domanda semplice ma che scava tra le nostre priorità, le nostre passioni e ci costringe ad argomentare rispetto a una urgenza che sia comunicativa, di attivazione o condivisione.
La prossima settimana partirò dalle vostre risposte e dai primi feedback che otterrò dai portatori di interesse (lobbisti, associazioni, volontari) che incontrerò in settimana.
Fino a settembre il mio focus sarà ascolto, raccolta e scrittura di potenziali risposte. Da settembre metteremo in discussione queste proposte con eventi pubblici cui chiunque potrà partecipare.
(Sto pensando di fare delle piccole SXSW, un evento incredibile che si tiene ogni anno ad Austin con musica, panel etc. Vediamo dove arriviamo)
Ego e futuro
La prima riflessione da naso all’insù di questa newsletter è dedicata all’ego. Che cosa interessante! Non credete?
Senza un sentimento di necessità di accrescimento dell’ego non ci sarebbero molte delle meraviglie del mondo, non ci sarebbe la voglia di essere ricordati (collegato alla nostra natura mortale, naturalmente). Non ci sarebbe la presa di rischi nuovi e diversi.
Senza consapevolezza di sé non c’è crescita molto spesso. Se non imparo da ciò che sono in grado di fare, che ho dimostrato di essere in grado di fare, non mi spingerò a fare cose nuove e diverse con coraggio sufficiente a vincere nuove sfide.
Il mio capo però ripeteva spesso una frase che a mia volta (ho copiato moltissimo nel costruire e gestire Will) ho ripetuto al team: “quello che ci ha resi di successo ieri, non ci renderà di successo domani”. È un piccolo mistero della fede, se vuoi.
Perché parlare di ego adesso? Cosa mi ci ha fatto pensare? Due cose almeno.
La prima: ho lasciato Will. “Il mio bambino” come lo hanno definito molti. Non lo considero tale. Non voglio suonare cinico, ma è cosi per me. Non lasciare avrebbe voluto dire in un certo senso che nessuno meglio di me potrebbe guidarlo. Nulla di più falso! Riccardo Haupt sarà un ottimo leader. Will è stata pensata plurima, con tanti cuochi e nessuno chef in cucina. Ho messo da parte il mio ego e anteposto le regole e l’identità che ci siamo dati in Will dal giorno zero.
La seconda: l’esercizio che voglio cominciare ora. La nuova startup ha una enorme componente di ego. Pensare di essere in grado di fare sintesi fra interessi diversi per scrivere proposte di legge e metterle al servizio della politica (sperando che voglia/sappia ascoltare) è un esercizio a rischio megalomania quasi. Allo stesso tempo però credo di essere in una posizione in cui sia giusto mettere alcuni talenti (policy drafting, ascolto, voglia di comunicare in modo semplice ed efficace) con il più ampio numero di persone possibili per accogliere input, idee, bisogni.
Insomma, ciò che vi tiene svegli la notte.
Onwards
Le continue occasioni perse di questo Paese. Causate in primis dalla totale inefficienza della macchina pubblica, incapace non solo di rispondere a tematiche strutturali quali scarsa produttività, curva demografica e debito pubblico, ma ormai così avviluppata su sé stessa da non essere in grado di agire concretamente nemmeno quando si tratta di allinearsi alle best practice europee. Non c'è un'idea di Paese. Ci sono solo confusione e shortermismo.
Mi piacerebbe vedere un gruppo politico nuovo. Fatto di tutto quello che ci stiamo raccontando da anni. Consapevolezza e dibattito pubblico. Ora è solo un vuoto assurdo e tante cose da fare.