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Che bella idea! La vera sfida è trasformarla in fatti concreti, scelte dei legislatori e degli amministratori che siano efficaci e realistiche. Mi vengono in mente vari movimenti passati che sono partiti armati delle migliori intenzioni ma che poi hanno fallito nel trasformare le idee in politica. Alcuni perché non hanno capito (o hanno fatto finta di non capire) che la politica è un mestiere come tutti gli altri e se lo vuoi fare bene devi imparare a farlo, non puoi far arrivare in parlamento una legione di neofiti che non hanno mai nemmeno partecipato a un Consiglio di Istituto o a un Comitato di quartiere. Altri, all'opposto, perché sono stati fagocitati da un partito che ha annullato la spinta innovatrice.

Forse la soluzione è lavorare su scala locale, dimostrando con i fatti che la politica può davvero essere al servizio dei cittadini e non il contrario.

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Ciao Ale,

Questa settimana poco da dire nei commenti, direi che tutti aspettiamo di capire cosa hai in mente e che piega prenderà.

Nel frattempo, se posso farti io una domanda, perché non ci parli un po’ meglio di come pensi questo progetto evolverà e come lo vedi tra, che so, 5 anni? Interesserebbe me, e spero altri, oltre a permetterci di essere più allineati e investiti.

Qualcuno ha altre domande da porre?

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Ciao Ale, ottime riflessioni per concludere la settimana lavorativa ed avviare il weekend in maniera ugualmente produttiva (e creativa).

Per quanto riguarda i macrotemi evidenziati, ritengo siano un buon presupposto per iniziare una discussione approfondita su quelle che ritengo le sfide del domani e che non trovano spazio nei salotti della politica odierna (sigh!).

A partire dal macrotema di carattere demografico: tema pensioni?

1. Pensione privata: maggiore autonomia nella gestione dei risparmi con possibilità di investimento a rendimenti più elevati del pubblico. Svantaggi: rischi d’investimento (of course) e quindi perdite finanziarie. Quali sfida vogliamo cogliere? Interessante poter concedere la libertà di scelta ai cittadini.

2. Incentivi fiscali: ridurrebbe il carico sul sistema pubblico. Rischi: meno entrate nelle casse dello stato (quanto è un reale rischio, a conti fatti?)

3. Pensioni miste: la ricetta è complessa, roba da difficoltà alta su GialloZafferano. Perché non discuterne?

C’è un solo punto chiaro, sicuro e certo: il sistema attuale è al collasso e nessuno vuole realmente prendersi l’onere di rivederlo perché indubbiamente qualcuno ci rimetterebbe (qualcuno = milioni di persone). Come biasimare i governanti, la pianificazione richiede lustri se non decenni: perché rischiare ora per cogliere i frutti tra minimo altri 5 governi?

Buon weekend!

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Ciao Ale,

anche se é solo agli inizi, credo che questo progetto abbia un gran potenziale di impatto sulla nostra società.

A mio avviso, Il punto chiave per la sua riuscita sarà proprio quello se saprà coinvolgere più persone possibili, dall’imprenditore allo studente fuori sede. Un’altra cosa che mi sono chiesta é se una volta raccolte tutte queste proposte da chi verrebbero attuate, o meglio quale partito sarebbe all’altezza di portarle avanti? Anche se la risposta mi sembra quasi scontata, a mio avviso questo progetto, nel lungo periodo, si potrebbe trasformare in un vero movimento o partito , civico più che politico, con l’obiettivo di portare avanti tutte le proposte maturate nel corso del tempo. Il punto é se riuscirà a mantenere la propria natura, o si mischierà con l’accozzaglia di partiti nazionali di cui ci siamo stancati di credere e ascoltare? Detto ciò ti auguro un grande in bocca al lupo!

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Quindi una start up che fa proposte legislative? Sicuramente mi piacerebbe leggere il business plan.

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Ciao Ale,

ben venga la Startup Civica! Trovo che la struttura a matrice macrotrend-forze sia efficace per circoscrivere le aree di intervento e stimolare lo sviluppo di proposte specifiche in grado di portare ad un reale progresso su tematiche così rilevanti. Una nuova forma di dibattito pubblico, più partecipativo e costruttivo, può davvero avere un grande impatto sulla società. La difficoltà più grande, a mio avviso, sarà quella di riuscire a promuovere nelle sedi opportune le proposte che emergeranno nel caso in cui queste dovessero richiedere sacrifici e restrizioni nel breve periodo, per garantire un beneficio nel medio-lungo termine. La sfida sarà conciliare la vision a 10, 20, 30 anni, per il cui perseguimento potrebbero essere oggi necessarie scelte impopolari, con il consenso di breve termine, necessario per permettere alle proposte avanzate di trasformarsi in leggi a tutti gli effetti

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Ciao Alessandro, ho trovato molto stimolante la tua ultima mail: ho lavorato per tanto, troppo tempo con la politica e ti ho sempre ascoltato volentieri in Will. Leggerò con attenzione anche le prossime mail, il tuo progetto mi interessa molto.

Pierluigi

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Ciao Ale,

Ho lasciato depositare un po’ quanto hai scritto settimana scorsa, anche perché mi sembra tutto perfettamente incasellato e strutturato in questa bella matrice 4x3. Mi sono però chiesto se ci fosse un energia/motore comune a tutti questi temi e macrotrend, qualcosa che oggi nel dibattito pubblico (ma anche in quello privato) manca quasi completamente; penso che sia la “discussione”, la sana capacità di discutere con la voglia di difendere le proprie idee motivandole (ma senza arroccarsi) e la capacità di ascoltare le idee altrui in modo critico (ma non criticandole a priori).

Penso che si sia persa l’abitudine a discutere e a veder discutere in modo sano le persone che ci governano, viviamo ascoltando arrocchi e assedi e non dibattiti e discussioni.

Ecco penso che per costruire un progetto di startup civica di successo serva una bella scuola di discussione. Buon venerdì

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Definizione interessante "Startup civica", io sto studiando il settore ciciv-tech e gov-tech proprio in questo periodo con l'aspirazione di creare un Product Studio proprio in quella direzione.

Spero ci sia possibilità di collaborare perché secondo me servono entrambe le cose:

- policy "dal basso" che poi vengono applicate dalla politica

- prodotti, anch'essi "dal basso" che risolvono bisogni e necessità pratiche quotidiane

Finché la regolamentazione non cambia e con tutta la buona volontà sappiamo che ci vorrà un po', vogliamo impattare positivamente la vita del cittadino italiano e con essa anche la società italiana in generale.

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Ciao,

mi sono entusiasmata molto nel leggere che la startup si occuperà in parallelo di cambiamento climatico e tecnologico: due aspetti spesso dal legislatore (non europeo, soprattutto per il secondo) underlooked sia separatamente sia insieme. Ci si può candidare in qualche modo per contribuire?

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Jul 31, 2023·edited Jul 31, 2023

Ciao Ale,

Ottima idea la startup civica! Mi piacerebbe che portasse anche a un cambiamento nel modo di approcciare i problemi del Paese.

Quando parlo ai miei studenti di intervento pubblico, dico sempre loro che non esiste la politica "perfetta". Tutti gli interventi pubblici hanno vantaggi e svantaggi (chi dice il contrario, è naive o in malafede) e bisogna saperli individuare per scegliere al meglio. Esempio: se un politico mi dice "Serve la Banca del Sud!", o mi spiega quale problema dovrebbe risolvere (azzardo morale, selezione avversa, razionamento del credito?) oppure fa solo propaganda.

To sum up, per prima cosa è necessario descrivere e analizzare un problema, e solo dopo si pensa alla migliore maniera possibile di risolverlo. (Attenzione alle parole: ho scritto "possibile", non vogliamo fare proposte iper-uraniche, no?)

Andiamo nella pratica...

Secondo me un (anzi, "il") problema fondamentale dell'Italia è che è un Paese che non guarda al futuro: lo vediamo nella scuola, nelle imprese, nei mercati finanziari, nella gestione della cosa pubblica, nel rapporto con i cambiamenti climatici. Un passo verso la soluzione di questo problema non può che essere l'abbassamento dell'età dell'elettore mediano.

Due modi di farlo:

1. Voto ai sedicenni: non vedo perché a 18 anni sei pronto a votare, e a 16 no. La maturità politica è una variabile endogena (come diciamo noi economisti): concedi il diritto di voto ai sedicenni, e vedrai che si impegneranno a studiare e a capire di più il mondo in cui viviamo.

2. (Ipotesi estrema, forse una boutade ma con un fondo di verità): togliere il diritto di voto agli ultra ottantenni per una Camera. D'altronde, fino a tempi recenti l'elettorato attivo per il Senato era limitato ai maggiori di 25 anni. Allora perché non pensare di limitare una camera agli elettori in una fascia di età produttiva?

Grazie!

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Esistono delle esperienze simili o di ispirazione a quella che vuoi mettere in piedi in altri Paesi UE?

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Bella Idea! Il “non parlare di tutto, ma solo dei temi che staranno comodi in una matrice” mi è stato utile nel capire effettivamente di cosa si potrebbe discutere, partendo da temi concreti. Chi potrebbe partecipare alla discussione che sfocia nelle nuove proposte? Mi vengono in mente professionisti del mestiere e la popolazione che quei temi li vive e ne percepisce l’impatto delle decisioni. Con l’obiettivo di partecipare alla creazione e sviluppo di nuove idee, quale sarà l’audience dell’evento in programma? Verranno fatte selezioni per partecipare? Grazie per tutti gli spunti di ragionamento e in bocca al lupo!

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Mi aggiungo ai molti altri commenti di entusiasmo e voglia di partecipare a questo nuovo progetto.

Una delle chiavi di successo starà nella diversità di voci che questa startup civica riuscirà a mettere insieme.

Hai pensato a un modo per riuscire ad “arrivare” non solo alle nuove generazioni del centro di Milano e Roma (generalizzo ovviamente)?

Ci vedi un rischio o un’opportunità nel rimanere un movimento in qualche modo elitario?

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Ale, non ti spaventa un po’ tutto questo? Ti dico cosa penso. L’invecchiamento della nostra nazione mi spaventa molto. Il Paese dovrebbe darsi l’obiettivo di rendere oggettive le scelte di consumo di prestazioni sanitarie per poter gestire le eccezioni. Esiste la tecnologia per farlo, serve (1) norme che spingavo lo sviluppo e l’uso di linee guida (non chiamiamoli protocolli per tutto ciò che possiamo chiamare “rule based precision medicine”), e (2) la cultura presso la classe medica che deve gestirsi il fatto che nel tempo non perderanno pazienti (clienti?) ma si potranno concentrare sulla casistica più appropriata.

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Nobile obiettivo, complimenti! Ma come? E con chi? Sarà una iniziativa politica o di Comunicazione?

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